PadovaPiù nota, forse, come città di S. Antonio, Padova è una delle maggiori città d’arte italiane. Sorta oltre 3000 anni fa, in epoca paleoveneta, in un’ansa del fiume Brenta, oggi si presenta come una città elegante e vitale ricca di splendidi esempi di arte medievale e rinascimentale. Nel cuore cittadino un costante connubio di antico e moderno dona alla città un fascino particolare ed unico.

Secondo la leggenda, riportata anche da Virgilio nell’Eneide, Padova fu fondata dal mitico eroe troiano Antenore, compagno di Enea. Storicamente la città sorse oltre tremila anni fa e sin dal IV sec. a.C. fu il più importante centro dei Veneti. In seguito, con il nome di Patavium, divenne una delle più prospere città dell'Impero Romano. Di quell’epoca rimangono poche tracce: i resti del grande anfiteatro, qualche ponte e le preziose testimonianze conservate nel Museo Civico Eremitani. La città fu infatti rasa al suolo dai Longobardi nel 602 ed in seguito ripetutamente saccheggiata e distrutta da altri invasori tra cui gli ungari nell’899. La ripresa, guidata dal ruolo propulsivo del clero diocesano e dei benedettini di S. Giustina, fu piuttosto lenta. Solo a partire da dopo l’anno Mille la città cominciò a rinascere; con gli imperatori Enrico III ed Enrico IV ottenne importanti diritti. Fu il lento risorgere del Comune. Già agli inizi del XII sec. Padova era libero Comune retto da consoli e con una magistratura collegiale. Nei due secoli successivi la città conobbe un rapido sviluppo che in poco tempo la portò ad essere tra i Comuni più importanti d’Italia. Con la signoria dei Carraresi (1338-1405) raggiunse l'apice della sua potenza politica, estendendo il suo dominio su buona parte del Veneto centrale. Già dal Duecento e per tutto il Trecento la città visse infatti un periodo di straordinario fervore religioso, economico e culturale: si eressero la cerchia muraria medievale, i grandi edifici civili e religiosi, prima tra tutti la Basilica del Santo iniziata nel 1232; fu fondata l'Università (1222), la seconda d'Italia, cui accorrevano maestri e studenti da tutta l'Europa. Il panorama artistico Trecentesco fu dominato dalla figura di Giotto; al grande maestro toscano seguirono Guariento, Altichiero, G. de' Menabuoi, che lasciarono stupendi cicli di affreschi. Nel 1405 Padova venne unita al dominio di terraferma di Venezia, ma mantenne il primato artistico fino alla metà del '400 grazie a Donatello e Mantegna. Nel '500, sotto il governo della Serenissima, la città conobbe un grande rinnovamento. Fu circondata da una nuova cinta muraria bastionata che ne determinò la definitiva forma urbana. Sorsero nuovi edifici pubblici e maestose chiese; l'Università visse un periodo di grande splendore: vi insegnò, fra gli altri, Galileo Galilei e si inaugurarono, primi in Europa, l'Orto Botanico ed il Teatro Anatomico. La scenografica sistemazione del Prato della Valle, concluse, a fine '700, i quattro secoli di dominio veneziano. Dopo Napoleone Padova passò all'Austria fino all'annessione al Regno d'Italia (1866). Oggi il centro di Padova conserva pressoché intatta la sua inconfondibile struttura urbana, caratterizzata dall’alternarsi di strette vie porticate e di piazze monumentali, di case semplici e di imponenti edifici. In questo compatto organismo sono custoditi splendidi tesori.

 

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