Immaginiamo che il rischio di morire scendendo a piedi le scale dal piano +1 al piano 0 della casa dove abito sia pari a 1 su 50.000000; cioè, in base agli studi, scendendo a piedi 50 milioni di volte una scala come la mia in una occasione si è verificata una caduta mortale. In studi comparativi l’uso dell’ascensore per scendere tra i due piani (costo 24.000 euro) comporta un rischio di morte pari a 1/100.000.000, quindi il rischio di morire si riduce del 50% rispetto all’ uso delle scale. Infatti: Rischio Relativo, RR= 1/100.000.000 / 1/ 50.000.000 = 1/2=0.5=50% Rischio Relativo (RR, Relative Risk): esprime quante volte è più o meno probabile che si verifichi un evento in un gruppo a confronto con un altro gruppo (gruppo esposto al fattore ascensore rispetto a gruppo non esposto) ed è espresso dal rapporto tra incidenza di un evento in un gruppo e incidenza dello stesso evento in un altro gruppo:
La Riduzione del rischio relativo (RRR) indica la riduzione proporzionale di rischio tra i soggetti assegnati al gruppo esposto e quelli assegnati al gruppo non esposto È il complemento a 1 del rischio relativo (RRR=1-RR); in genere si esprime in percentuale e quindi esprime la riduzione percentuale del rischio del verificarsi di un evento nel gruppo dei non esposti rispetto al gruppo degli esposti. RRR= 1-0.50 =0.50 = 50%.
Chi non vorrebbe ridurre del 50% il suo rischio di morire per una caduta dalle scale ad un prezzo abbastanza sostenibile? O no?
Ma io non sono tanto interessato alla riduzione del mio rischio di morire tra utilizzo dell’ascensore e utilizzo delle scale ma, piuttosto, all’entità del rischio di morire facendo le scale e all’entità del rischio prendendo l’ascensore. Nel nostro esempio: Rischio Assoluto (AR) scendendo a piedi : 1/ 50.000.000 ; Rischio Assoluto (AR) con ascensore: 1/ 100.000.000;
Riduzione Assoluta del Rischio, ARR: 1/ 50.000.000 – 1/ 100.000.000 = 1/ 100.000.000
Quindi il mio rischio assoluto di morire a causa di una caduta per le scale è di 1 sola volta per 50 milioni di discese e scendere le scale 50 milioni di volte è impossibile (se anche scendessi le scale 1000 volte/giorno, cioè 41,6 volte/ora per tutte le 24 ore, occorrerebbero 136,98 anni per arrivare a 50 milioni): Allora concludo che il rischio di morire scendendo le scale è inesistente e quindi la riduzione, sia pur consistente, del rischio relativo non ha alcun interesse reale.
E’ il valore di AR e ARR che dà informazioni sulla grandezza di un effetto.
Lucio Patoia
Medicina Interna e Scienze Oncologiche, Azienda Ospedaliera di Perugia;
Ce.R.P.E.A. ( Centro Regionale per la Promozione dell’Efficacia e dell’Appropriatezza in sanità – Umbria), Perugia;