Vaccino anti Covid 19 bene comune? Città Nuova ha promosso, in diretta sulla propria pagina Facebook, un confronto aperto sulla questione dell’accesso universale e gratuito a vaccini anti Covid.
Un tema “politico” che non può non tener conto del grande potere effettivo delle grandi aziende farmaceutiche (Big Pharma) sulla gestione della salute pubblica. Come ha detto Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, intervistato da Radio 24, «Il mercato farmaceutico è complesso, molto regolato ma anche profitable, e molte industrie pagano l’immagine di mirare al profitto perché a volte hanno fatto scelte in questa direzione».
Il dibattito è partito da alcune domande molto semplici: «Posto che davvero si arriverà, a prescindere dalla attuale fase degli annunci, a poter disporre di un certo numero di vaccini in grado di aiutare a contrastare la diffusione dell’epidemia a livello mondiale, si potranno davvero considerare un bene comune? E in che senso?».
Sarà davvero possibile garantirne l’accesso a tutti a livello mondiale? Che peso hanno in concreto le istituzioni internazionali a partire dall’Organizzazione mondiale della sanità? Bisogna confidare nella raccolta filantropica delle fondazioni private come quella dei coniugi Gates?
Quale è il ruolo dei singoli Stati oltre a quello di assicurarsi l’opzione di acquisto da parte della case farmaceutiche? Per arrivare, poi, ad una domanda molto tecnica: «È possibile e giusto, visto lo stato eccezionale della pandemia, sospendere il sistema dei brevetti sui vaccini previsti dall’Organizzazione mondiale del commercio?».
È la tesi promossa dalla campagna “Vaccino bene comune” promossa da molti esponenti del mondo scientifico, come Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri e da Nicoletta Dentico, direttrice de progetti di salute globale della Society for International Development, intervistata su Città Nuova quando, di fronte all’annuncio della pandemia, ci siamo chiesti: «come ne usciremo?».
Il vero segnale di cambiamento potrebbe arrivare dalla collaborazione internazionale nell’assicurare, con le ovvie cautele, l’effettivo accesso universale e gratuito al vaccino anti Covid 19. La Dentico, che pubblicato un testo (“Ricchi e buoni?”) di analisi sulle derive del capitalismo filantropico. Si è confrontata, nel dibattito promosso da Città Nuova, con Gilberto Corbellini, professore ordinario di Storia della medicina e bioetica presso l’università di Roma La Sapienza che ha ricoperto, tra l’altro, il ruolo di copresidente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
Corbellini è un noto autore di numerosi libri dove pone in risalto il legame tra l’invenzione della scienza moderna e la nascita della democrazia nonché il funzionamento del libero mercato.
L’incontro, che riproponiamo alla visione sul canale you tube di Città Nuova, si è avvalso, per capire di cosa parliamo quando si tratta di vaccini, del contributo di Spartaco Mencaroni, apprezzato collaboratore di Città Nuova per la sua capacità di divulgare le conoscenze di medico specializzato in igiene e medicina preventiva presso l’azienda ASL Toscana Nord Ovest.
Il dialogo avviato è solo un primo momento che si pone dentro un dibattito che continuerà ad attraversare la società italiana e internazionale alle prese con un evento straordinario come la diffusione pandemica del coronavirus che mette a dura prova il mondo così come lo abbiamo conosciuto finora.
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