La dimensione spirituale
Anche se l’OMS non è ancora riuscita a modificare in tal senso la definizione ufficiale di salute, in molti documenti ufficiali si trova il termine “spirituale” tra i fattori che possono interagire nella promozione della salute. Ad esempio ancora nel 1971 – in un documento della White House Conference on Aging - viene adottato ufficialmente il termine “benessere spirituale”,
ritenendo necessario considerare la spiritualità fra gli indicatori della qualità di vita.
Va precisato che questo termine “spiritualità” può essere inteso come il bisogno di significato, di scopo, di realizzazione che connotano la vita umana, la speranza e la volontà di vita, le convinzioni, eventualmente la fede in un credo religioso. Quindi la spiritualità non coincide necessariamente con la religiosità.
Da allora l’attenzione alla dimensione spirituale nell’ambito della salute si è andata approfondendo; si sono moltiplicate le ricerche che dimostrano gli effetti benefici della spiritualità e della fede religiosa sullo stato di salute , ; si afferma che già entro l’anno 2.000 erano stati pubblicati su riviste scientifiche circa 1.200 studi che avevano come oggetto le relazioni tra spiritualità e salute, moltissimi dei quali riportavano un’associazione positiva .
Ma se la spiritualità è importante per la salute del paziente, lo dovrebbe diventare anche per chi se ne prende cura. In effetti, una attenta cura spirituale viene sempre più riconosciuta parte fondamentale di un’elevata qualità dell’assistenza , tanto che si è affermato che dovrebbe far parte dei parametri vitali , essere costantemente valutata e considerata elemento essenziale nell’ambito terapeutico.
Da notare che la stessa OMS, nel documento sulle Cure Palliative ha inserito la dimensione spirituale nella cura; ancora, nel documento pubblicato in occasione della Seconda Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento nel 2002, riporta più volte il termine “spirituale”.
La salute integrale
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