Risorse organizzative e ruolo degli operatori
Ne consegue che sul piano organizzativo la parola chiave è “deframmentazione”: qualsiasi intervento non può mai segmentarsi in settori o in tempi diversi. Si richiede quindi di superare la frammentazione dell’assistenza sanitaria nel territorio mediante la continuità assistenziale: un ruolo chiave è costituito dalla rete dei servizi di cure primarie, definendone i nodi e le interrelazioni funzionali in un sistema gestionale e relazionale tra professionisti, con chiarezza di responsabilità e procedure per la definizione e l’effettuazione del percorso assistenziale e il passaggio, se necessario, tra differenti strutture e ambiti di cura.
Ma è fondamentale in questo contesto la considerazione del sistema organizzativo.
Le organizzazioni non possono viversi solo come scena della tecnica, ma come spazio di vita abitato da persone (pazienti, curanti, manager, ecc.), luoghi di relazioni in cui ci si prende cura.
Luoghi in cui si dà rilievo alla qualità della vita della persona, delle sue scelte, dei suoi valori, delle sue opinioni, del diritto alla informazione e alla differenza, alla qualità del lavoro di cura. (Orlando, 2009).
Nei diversi documenti tra le raccomandazioni si citano sempre i cosiddetti “Supportive Environments for Health”, ambienti che favoriscono la salute e si specifica che, nel contesto sanitario, l’azione per creare tali ambienti deve iniziare osservando dove le persone vivono, la comunità che sta intorno a loro, la loro casa, dove lavorano, dove si possono divertire, svagare. Ma non solo: deve comprendere anche le modalità di accesso alle risorse per vivere, le opportunità di empowerment.
Necessariamente allora vanno considerate molte dimensioni: “fisica, sociale, spirituale, economica e politica”. Ciascuna di queste dimensioni è indissolubilmente legata alle altre in una interazione dinamica.
La salute integrale
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