A 5 anni dalla sua promulgazione, la Laudato Si’ continua a interrogarci. Siamo capaci di custodire la nostra casa comune?

 

Prodotto da una stella miliardi di anni fa. Ora è in abbondanza qui sul nostro pianeta. Ci avvolge. È presente nelle viscere della terra, nei mari, nelle montagne. È dentro di noi, nel cibo che mangiamo, negli alberi. Ora è lì che vaga leggero nell’aria in buona compagnia. È il carbonio. Sta facendo quello che ha fatto per centinaia di milioni di anni. Insieme all’ossigeno forma molecole di CO2 e ci protegge assorbendo la radiazione infrarossa emessa dalla Terra (forse troppa negli ultimi tempi!). Il carbonio non è cattivo. È ovunque e proprio per questo è alla base della nostra vita.

Lo stesso carbonio adesso ci fa paura e lo reputiamo responsabile di fenomeni globali quali il riscaldamento del pianeta e l’acidificazione degli oceani. Questi alcuni dei più grandi problemi che l’umanità oggi deve affrontare e che non sa controllare. Abbiamo talmente tanto carbonio che pensiamo sia inesauribile. È nelle nostre macchine, vi è carbonio anche nel gas per la cucina e nella bottiglia di plastica da cui beviamo. Appartiene al nostro stile di vita. Con le nostre abitudini quotidiane ne immettiamo grandi quantità in atmosfera e nemmeno ce ne rendiamo conto.

Il 24 maggio 2015 l’umanità ha ricevuto da papa Francesco un documento meraviglioso che, oltre a sottolineare la grave crisi ambientale attraversata dal nostro pianeta, infonde la speranza in chi vive ed opera per questo mondo “malato”. «La speranza ci invita a riconoscere che c’è sempre una via d’uscita, che possiamo cambiare rotta, che possiamo sempre fare qualcosa per risolvere i problemi» [LS61]. Mai come oggi, nel quinto compleanno della Laudato Si’, abbiamo l’occasione di riflettere sul nostro possibile contributo a migliorare la realtà che ci circonda.

Il carbonio è parte di ogni entità biologica. Come il virus che ha messo in ginocchio il genere umano in soli due mesi. Ancora una volta ci siamo sentiti impotenti. Sorge una domanda: siamo incapaci di controllare la natura e di custodirla?

Tuttavia «Covid-19 può essere l’occasione per aumentare la coscienza ambientale e cambiare lo stile di vita personale, rivoluzionare il sistema socioeconomico mondiale e prendere posizione contro i cambiamenti climatici», afferma il fisico del clima Luca Fiorani, autore del libro Il sogno folle di Francesco.

Si registrano alcuni effetti positivi della crisi scatenata da Covid-19.Le emissioni di CO2 si sono infatti ridotte notevolmente, abbiamo imparato a lavorare in smart working limitando al minimo gli spostamenti, con enormi benefici per l’ambiente e abbiamo dato libero spazio alla nostra creatività riscoprendo la ricchezza di ogni persona. «Tutto ciò fa parte di una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell’essere umano. Riutilizzare qualcosa invece di disfarsene rapidamente, partendo da motivazioni profonde, può essere un atto di amore che esprime la nostra dignità» [LS211].

La visione dell’ecologia integrale contenuta nella Laudato Si’ crea un ponte tra il modo in cui trattiamo la natura e le persone che ci circondano, offre verità semplici ma profonde sui legami che ci uniscono. Si perché adesso sappiamo che anche noi siamo parte della natura. Come i pezzi di un grande puzzle che finalmente lo completano, ora possiamo capire l’origine di tante dinamiche di dimensione planetaria che caratterizzano il nostro tempo: le immigrazioni, la fame nel mondo, le malattie del ventesimo secolo, le guerre e tanto altro. Tutte possono essere ricondotte al nostro stile di vita.

Numerose le iniziative avviate in occasione della settimana dedicata alla Laudato Si’ promossa dal Movimento Cattolico Globale per il Clima (GCCM) e alcune già in calendario per i prossimi mesi. Da non perdere l’appuntamento del 23-25 ottobre a Castel Gandolfo: convegno organizzato da EcoOne, iniziativa ecologica internazionale del movimento dei focolari, per riflettere concretamente sugli sviluppi di un’ecologia integrale.

Dopo 5 anni la Laudato Si’ continua ad essere un riferimento essenziale per una cura gioiosa della nostra casa comune. «Camminiamo cantando! Che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza» [LS244].

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