Spesso, senza saperlo, li eventi che ci hanno segnato possono contribuire ad "autosabotarci". L'importanza di riconoscere anche le parti più nascoste di noi e di amarci come siamo.

La ricerca di un partner o di una relazione d’amore è un tema spesso centrale in un percorso evolutivo. Sappiamo bene che l’amore può avere varie forme e le relazioni possono essere anche quelle amicali. La scienza ha affermato in tante occasioni che la costruzione di buone relazioni è un fattore protettivo che genera benessere e avere accanto una persona su cui poter contare risponde ad un nostro bisogno di sicurezza.

Succede anche che per tante persone la ricerca dell’amore e di una relazione di coppia diventi un pensiero ossessivo e generi molta frustrazione. Per ciascuno le motivazioni possono essere molto differenti. L. per esempio, mi raccontava tutta la sua rabbia perchè non incontrava la persona che definiva “giusta”; aveva imparato che la sua felicità era rappresentata dal sogno di costruire una famiglia.

Finché un giorno, dopo tanto lavoro su se stessa, ha avuto un insight, una comprensione di sé, come un auto-svelamento. L. ha capito che dentro di lei vive una parte che dice di “non meritare amore”. È un’idea su di sé, una generalizzazione che si è strutturata da piccola attraverso alcune esperienze dolorose in cui non si è sentita accolta e amata incondizionatamente.

Questa credenza non era volontà di nessuno, i suoi genitori non ne sono nemmeno consapevoli, e vivendo ha costruito questa voce interiore. Una parte auto-aggressiva che ha viaggiato per anni sotto traccia senza che L. la riconoscesse. Diceva di essere alla ricerca dell’amore ed era arrabbiata perché nessuno ricambiava le sue attenzioni. La consapevolezza di questa sua voce persecutoria non è stata per nulla un processo liberatorio, bensì particolarmente disorientante.

Il primo passo che le ho proposto è stato quello di familiarizzare con questa parte di sé e farci pace. Non si può cambiare nulla che non abbiamo accettato e integrato dentro di noi. Ogni nostro aspetto ha un motivo di esistere. L. è amareggiata poichè ha ricostruito tutti gli autosabotaggi che aveva messo in atto in varie occasioni. Iniziando a osservarsi, comprende qual è stato il vantaggio di aver costruito quest’idea: l’ha protetta da possibili ferite. Eppure, non solo la protegge, non le permette di vivere pienamente.

Il passo che si può fare adesso è iniziare a dare forza e cura a una parte interna amorevole. Provare una dose sufficiente d’amore verso se stessa. Nell’esperienza terapeutica di gruppo si permette di abbandonarsi in un abbraccio sicuro, abbassare le difese e sperimentare la sua vulnerabilità. E poi, in ogni giorno che passa può prendersi cura di sé in tanti modi diversi. L’aprirsi alla possibilità che un’altra persona possa amarla veramente vuol dire fidarsi di sé. Farci scompigliare dal vento dell’amore è possibile se sappiamo che possiamo tornare al sicuro dentro di noi. Perchè l’amore ci piace tanto, ma la sicurezza è un bisogno forte.

D’altra parte è proprio questo il motivo per cui tante persone fanno fatica a lasciarsi andare, dopo che si costruisce un legame che dà una percezione di una base sicura è difficile allontanarsi. Ciascuno di noi si protegge in base ai propri bisogni e alla propria storia, all’amore che l’ha nutrito e alle mancanze che ha sperimentato. L. adesso sta fortificando quella particina interna che dice che è degna d’amore. Quando siamo profondamente convinti di meritare cose buone, possiamo andarcele a prendere in tante forme diverse, nell’amore per la vita, nell’amare chi ci passa accanto, nel costruire quella libertà interiore di amarsi ed essere amati.

E tu, qual è l’amore che meriti? Ne siamo tutti degni per nascita.


Fonte: Città Nuova

 

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