Quanti fra voi erano presenti al primo di questa serie di incontri, forse ricorderanno che la riflessione spirituale verteva su Dio-Amore: in effetti, nell’esperienza di Chiara Lubich, il primo passo, quello decisivo e fondamentale,

è stato una vera e propria illuminazione su Dio scoperto come Amore, Dio che è Padre di tutti, per cui noi siamo figli suoi e fratelli e sorelle gli uni degli altri.
Se siamo tutti figli Suoi, partecipiamo, quindi, della sua natura. Anche noi uomini allora, siamo noi stessi solo se amiamo. Amare, perciò, “è legge per ogni credente di qualsiasi fede. Ed è nel DNA di ogni persona umana.” 1
L’amore invero ci fa sperimentare ciò che veramente siamo – fratelli – e crea quella che in termini laici chiamiamo la fraternità. Infatti constatiamo come anche voci non proprio cristiane stimolino l’umanità ad amare. Così Augusto Comte propone una religione (tutta terrena) che abbia come morale l’altruismo e una regola fondamentale ‘vivere per l’altro’.” 2 Così Feuerbach, uno dei padri dell’ateismo moderno, afferma: ‘La legge prima e suprema deve essere l’amore dell’uomo per l’uomo.’ 3
Inoltre, l’esperienza dei rapporti interpersonali ci conferma questa verità. Leggiamo in Chiara Lubich: “… che Dio sia Amore e che la sua volontà coincida con l’amore, ossia con l’amare il prossimo, è confermato non solo dall’insegnamento di Gesù, ma anche dall’esperienza psicologica dei rapporti interpersonali: la sola relazione con l’altro che non sia di violenza o di condizionamento, ma che riconosca e rispetti la sua ‘persona’ come essere trascendente, è ‘amarlo come se stessi,’ poiché il mio amore non soltanto conferma lui nel suo essere distinto da me, uguale a me, trascendente come me, ma ‘fa essere’ anche me.
Solo l’amore rende conto della diversità (o distinzione) salvando l’uguaglianza e rendendo così possibile l’unità”. 4
Come si può ben capire, un amore così non è sentimentalismo; non è neppure l’amore che si vede o si sente nei mass media. E’ un’arte che, come già abbiamo accennato altre volte, ha caratteristiche precise.
Ad esempio, dobbiamo aver presente che: “Nell’amore quel che vale è amare. Così su questa terra. – scrive Chiara Lubich - L’amore – parlo dell’amore soprannaturale che non esclude il naturale – è una cosa tanto semplice e tanto complessa. Esige la tua parte ed aspetta la parte dell’altro.
Se proverai a vivere d’amore, t’accorgerai che su questa terra conviene far la tua parte. L’altra non sai mai se arriva; e non è necessario che arrivi.
A volte resterai deluso, ma mai perderai il coraggio se ti convinci che nell’amore quel che vale è amare. Egli ti rende l’anima d’acciaio contro le intemperie del mondo e te la liquefa in amore verso tutti quelli che ti circondano: purché tu tenga presente che nell’amore quel che vale è amare”. 5
E ancora: “Prova ad amare chi ti sfiora accanto nel momento presente della vita e scoprirai nell’animo tuo nuovi germogli di forze non conosciute prima: esse daranno sapore alla tua vita e risponderanno ai tuoi mille perché”. 6
Ma per fare questo occorre, allora, considerare ogni persona che si incontra durante la giornata con uno sguardo particolare, con la convinzione che “Chi ci sta vicino è stato creato in dono per noi e noi siamo stati creati in dono a chi ci sta vicino…”. 7
Questa considerazione nei confronti di ciascuno non è senza effetto e (…) offre possibilità sorprendenti. Essa consente, ad esempio, di comprendere e far proprio anche il punto di vista dell’altro, così che nessun interesse, nessuna esigenza rimangono estranei”. 8
Ma come fare poi per mantenere questo amore, questa comunione, questa fraternità? Si esige il nostro impegno perché, come tutti ben sappiamo:“La comunione fraterna (...) non è stasi beatifica: è una perenne conquista…”. 9
Può succedere infatti, scrive ancora Chiara Lubich, che “A volte, il rapporto con gli altri si illanguidisce, si frammette della polvere: può essere un pensiero, un attaccamento a un’idea…, un concentrarsi sul proprio io… E’ molto spesso un giudizio inesatto su chi vive con noi… si affaccia il ricordo che quel fratello ha questo o quel difetto, ha questa o quella imperfezione… Chi è nell’errore in quel momento? Io che giudico o il fratello? Io. E allora devo mettermi a veder le cose dall’occhio di Dio… Devo vedere il fratello nuovo e ricominciare la vita insieme, come la prima volta…”. 10
Le persone, allora, che si sentono amate in questo modo, prima o poi rispondono e l’amore diventa reciproco.
In questo amore che va e che torna, si rende presente Gesù stesso. Infatti – scrive ancora Chiara -“Se l’amore è reciproco – secondo il comandamento di Gesù: ‘Amatevi a vicenda come io ho amato voi ’ (cfr. Giovanni 13,34) – egli si fa presente fra noi come aveva promesso: ‘Dove due o tre sono uniti nel mio nome [nel mio amore], io sono in mezzo a loro’ (Matteo 18, 20). E’ una presenza di Gesù che trasforma gli uomini singolarmente e crea l’unità tra loro: non una semplice concordia di intenti o di opinioni basata su una medesima opzione, ma quell’unità umano-divina che unisce in modo più profondo, al di là delle differenze di cultura (od altre); differenze che solo sulla base dell’unità acquistano il loro vero significato”. 11

da scritti di Chiara Lubich
a cura di Aletta Salizzoni


1 “Il Movimento dell’Unità,” discorso tenuto a Castel Gandolfo, il 9 giugno 2000, in occasione del primo convegno del Movimento politico per l’Unità, espressione del Movimento dei Focolari, pubblicato su Nuova Umanità, 22 (2000/5), 131, 603-616

2 A. Comte, Système de politique positive ou Traité de sociologie instituant la religion de l’humanité, 1851-1854

3 L. Feuerbach, L’essenza del cristianesimo,” 1841, trad. it. Milano 1960, 320-321

4 “Il carisma dell’unità e la psicologia,” lezione svolta il 26 febbraio 1999 presso l’Università di Malta, in occasione del conferimento del dottorato honoris causa in Lettere (psicologia), pubblicato su Nuova Umanità, 21 (1999/2), 122, 177-189

5 Chiara Lubich, La dottrina spirituale, Arnoldo Mondatori Editore, 2001, p.125

6 Ibidem p.123

7 Ibidem cfr. p.130

8 cfr. Chiara Lubich,“Per una politica di comunione,” Discorso tenuto il 15 dic 2000 nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, Biblioteca della Camera dei Deputati, Roma, dove Chiara si è incontrata con un folto gruppo di politici a vari livelli, pubblicato da Nuova Umanità, 23 (2001/2), 134, 211-222

9 Chiara Lubich, La dottrina spirituale, Arnoldo mondatori Editore, 2001 p.143

10 Ibidem, pp. 143-144

11 Chiara Lubich, “Il Movimento dell’Unità,” discorso tenuto a Castel Gandolfo, il 9 giugno 2000, in occasione del primo convegno del Movimento Politico per l’Unità, espressione del Movimento dei Focolari, pubblicato su Nuova Umanità, 22 (2000/5), 131, 603-616

 

 

 

 

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