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Convegni

 

In questa sezione vengono pubblicate tutte le informazione riguardanti  congressi, eventi, seminari e altre attività

Seminario di StudioIl rapporto medico-paziente è il fondamento dell’agire medico
anche nelle cure di fine vita, come è stato ampiamente analizzato. Man mano che la malattia si aggrava, al medico è richiesto di discutere e condividere decisioni difficili (terapie palliative, terapie sperimentali, scelte riguardo al lavoro, pratiche di invalidità o di tutela legale, ricoverarsi in una struttura o restare a casa, necessità di supporti vitali…), cercando sempre il più possibile la volontà del malato.

com’è, come la vorremmo

Congresso internazionale 2010

congresso_2010_02

La sessione ha analizzato il percorso formativo in area biomedica, approfondendo sia le aspettative dello studente, sia le criticità nell’insegnamento e nell’apprendimento della professione in area sanitaria, nella sua multidisciplinarietà. È emersa, tra l’altro, l’importanza del rapporto tra docenti e studenti e dell’impegno attivo che ciascuna delle due parti è chiamata a dare, in un’ottica di reciprocità, per il buon fine dell’apprendimento.

Con Innocenza e con purezza custidirò la mia vita e la mia arte (dal giuramento di Ippocrate).

Realtà o Utopia?

congresso_2010_01Il 23 e 24 ottobre 2010 si è svolto presso il Policlinico Gemelli a Roma il primo congresso per studenti e giovani professionisti dell’area biomedica promosso da Medicina Dialogo Comunione e preparato da una commissione di alcuni di loro.

Erano circa 200 i partecipanti in sala, fra cui 165 i giovani provenienti da tutta l’Italia, Belgio, Germania e Messico.

L’evento è stato seguito in collegamento via Internet in 34 punti di ascolto in varie parti del mondo.

Volevamo dirvi quanto siamo stati impressionati da questo congresso! I temi trattati sono stati molto attuali e importanti, presentati con tanta cura e professionalità, dando un messaggio molto specifico… Una di noi, infermiera, adesso vuole prepararsi per una presentazione ai colleghi.

Partecipanti da Malta

Negli ospedali c’è bisogno di religiosità, non solo di medicina. Ultimamente nelle strutture sanitarie si sono ridotti i cappellani e sono aumentati gli psicologi: il tasso dei suicidi si è impennato.
Questa situazione ci chiama ad essere più responsabili anche come laici impegnati in questi ambienti per essere vangelo vivo dove i sacerdoti o le altre figure religiose non riescono ad arrivare.

da New York

Questo congresso mi ha fatto sentire con forza quanto bisogno c’è di umanizzare le nostre corsie, di riscoprire la priorità della persona malata nel nostro Paese dove si fanno mille procedure spesso non necessarie, ma praticate semplicemente per onorare la “Defensive medicine”.

da New York

Grazie mille per questa opportunità di confronto, sono davvero felice perché questa esperienza mi ha ricaricata.

Tornando al lavoro, sento la voglia di cominciare e ricominciare a costruire rapporti nuovi con tutti. Ora più che mai dobbiamo continuare…

E' stato molto bello vedere così tanti giovani ancora entusiasti e impegnati nel cercare di andare un po' più in là di quelle briciole di tecnica che insegnano all'università. Credo che parlare di certi argomenti proprio all'inizio della professione sia molto utile per cercare di crescere un po' più "diritti".

Dott. M. Venturino – relatore, Divisione di Anestesia e Rianimazione, Istituto Europeo Oncologia, Milano.

Un’iniziativa intelligente e nuova. Il futuro della società impone un cambiamento che non può assolutamente prescindere da quella presa di coscienza collettiva che la vostra iniziativa contribuisce a creare.

Dott. Claudio Santi - relatore, Dipartimento di Chimica e Tecnologia del farmaco, Università di Perugia.

Mestre2010-progettoProgetto di Umanizzazione della Medicina e della Assistenza Socio-Sanitaria (P.U.M.A.S.S.)

Mestre (VE), Sabato 19 giugno 2010 ore 8.30-13.30

Istituto S. Marco – Via dei Salesiani 15, 30174 Gazzera-Mestre (Venezia)

P.U.M.A.S.S.: Per saperne di più

Napoli 2010Sabato 29 Maggio 2010, dalle ore 9,30 alle ore 13

Aula Magna della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università degli Studi "Federico II",
via Pansini 5, Napoli

 Nella nostra società spesso si evita di parlare della morte, si cerca anche di isolare chi muore per non vedere, eppure la morte fa parte della vita...
Queste le motivazioni alla base della scelta di una riflessione e di un confronto professionale in un ambito scientifico.
La partecipazione è aperta a tutti coloro che sono interessati; sono invitati in primo luogo studenti universitari, medici, operatori sanitari, volontari e quanti hanno occasione di misurarsi con la sofferenza.

Neuro Care Congresso

Dalla multidisciplinarietà

all' interdisciplinarietà

18 - 19 Dicembre 2009 - Cascina (Pisa)

Polo Tecnologico Navacchio

L'Associazione MDC invita i medici e gli operatori sanitari ad un seminario sul tema:

Dalle realizzazioni alle linee culturali

Focus sulle iniziative di interdipendenza sanitaria

Sabato 14 novembre 2009, ore 14.30 - 17.00

Aula didattica 502 III piano - Collegio Joanneul
Università Cattolica del Sacro Cuore

Largo Francesco Vito, 1 - 00168 Roma

relazionarsi per curare

La relazione al centro della professione medica

Corso di formazione per medici chirurghi ed odontoiatri (9 appuntamenti)

Caserta 17 ottobre 2009 - 19 giugno 2010
dalle ore 9 alle 13

Auditorium dell’Ordine dei Medici
via Donato Bramante 1, Caserta

files/Relazionarsi per curare.pdf

Presupposti della reciprocità

Abbiamo riflettuto sull’importanza della comunicazione e dell’arte del relazionarsi in medicina. Il mio compito è ora quello di parlare del significato e del  valore della reciprocità.

E’ infatti nostra convinzione che sapere comunicare ed entrare in relazione con l’altro, sia esso collega, operatore sanitario, paziente o famigliare, richiede un passo ulteriore: arrivare alla reciprocità dei rapporti.

Come è noto, il termine reciprocità assume un significato specifico a seconda dell’ambito in cui viene applicato. Si parla, infatti, di reciprocità in campo economico, politico, sociale, assistenziale…

Scarica PDFConvegno

Firenze 31 marzo 2009, ore 15,30 - 18,30

 

 Palazzo Vecchio
Salone dei Cinquecento

 

Modena, 13 Marzo 2009, ore 16:00 - 18:00

Policlinico di Modena
Aula di Pediatria, 7 piano

  • Comunicazione e Relazionalità in Medicina:

   nuove prospettive per l’agire medico

 

  • La relazione l'essenza dell'arte medica, i medici si raccontano

“Le ra7 novembre 2008dici del cambiamento continua... Qualità,comunicazione, relazionalità. Quali strumenti?”

Firenze, 7 Novembre 2008

Aula Muntoni
Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio

scarica invito

manifesto Comunicazione e relazionalità in medicina

Foggia, 11 ottobre 2008

Università degli Studi di Foggia
Aula Magna – Facoltà di Economia
Via Romolo Caggese, 1 - FOGGIA

locandinaComunicazione in medicina: un oggetto di lusso?

Sant'Agnello (Na), 20 settembre 2008

Hotel “Parco del Sole”, Corso Italia

scarica invito

Appuntamento ad Ancona

La sanità secondo un nuovo modello relazionale:
La fraternità

Ancona, 29 Marzo 2008

Auditorium “Sandro Totti”
Azienda Ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
via Conca, 71
Loc. Torrette, Ancona

Sanità - FraternitàLa sanità secondo un nuovo modello relazionale:
La fraternità

Modena, 1 Marzo 2008

Centro Famiglia di Nazareth
Via Formigina n. 319

Mariapoli Fiore – Varsavia, 24 marzo 2007

mariapoli-fiore“La coscienza dell’urgenza di rapporti nuovi, di fronte alla quale tutti ci troviamo, o come curanti o come pazienti, ci ha spinto a programmare incontri regolari di questo genere anche a livello regionale”

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"Un buonissimo fegato"

Ricordo l'emozione di fare il giro visite in reparto, quando ero un giovane studente, accompagnati da un medico che voleva farci sentire una "buona milza" o ascoltare un "interessante soffio cardiaco". Come tutti i miei colleghi, nei nostri impeccabili camici, ero molto emozionata. Qualcosa dentro di me, però, si ribellava, e una piccola voce mi diceva: "Non è che questo sia proprio giusto!" Non che non salutassimo il paziente, non gli chiedessimo il permesso di esaminarlo o non facessimo tutto ciò che l'agire medico richiedeva. Ma non ero a mio agio, e non mi spiegavo il perché.

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Un sottile disagio può pervadere chi si trova a introdurre un discorso sull'arte medica senza averne il titolo accademico: quasi a voler penetrare in un luogo in cui non si ha autorizzazione alcuna, se non quella di una quarantennale pratica professionale a confronto in simultanea con entrambe le prospettive, quella del medico e quella del paziente. Eppure al di là di una legittimazione che derivi da un sapere scientifico e da una specifica professione, il rapporto tra questi tre termini - il paziente, il medico e l'arte della cura - chiama in causa ogni uomo e ogni donna. Il diventare un malato e quindi un "paziente", è una possibilità che appartiene alla natura umana, in quanto mortale e vulnerabile1.

 

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